Il dottor Tamino si è presentato da subito molto interessato all'argomento e soprattutto incuriosito.
Il primo consiglio che mi ha dato riguarda il rapporto del centro di arteterapia con il contesto; a tal proposito mi ha parlato di una comunità terapeutica di Ciampino. Essa è situata in un complesso in mezzo al verde, dotato di tutte le necessità, ma chiuso verso l'esterno. Ci deve essere invece un avvicinamento dei pazienti al contesto ed alla collettività ed un'integrazione con essi. Dopo il terremoto de L'Aquila, il dottor Tamino iniziò ad organizzare dei gruppi di arteterapia nella città suddetta, ma in mancanza di spazi adeguati decise di organizzarli in un bar di un centro commerciale; ciò ha prodotto rapporti diretti tra i pazienti e la comunità.
Il progetto quindi non deve essere isolato e chiuso con il contesto, ma deve essere uno spazio che non riguardi solo la disabilità ma che abbia anche altre funzioni, che si relazioni con l'esterno e che "sia preposto a stimolare la creatività a fini relazionali della comunità in cui è collocato".
Un ulteriore appunto va fatto all'esposizione delle opere realizzate: non deve esserci nessuna sala espositiva in quanto "l'arte è un percorso finalizzato allo stimolo della creatività, non all'oggettività dell'arte" dice il dottor Tamino. Ha aggiunto poi una nota sul colore degli ambienti, citando la psicoanalista russa Sabine Spielrein, la quale sosteneva che essi dovevano essere bianchi o color avorio, in quanto erano i pazienti a riempire la stanza di colore.
Per ciò che riguarda l'utenza essa deve essere sia di soggetti individuali sia di soggetti istituzionali come ad esempio la scuola; il dottor Tamino qualche anno fa ha organizzato una collaborazione tra i pazienti del centro di arteterapia e gli anziani del centro anziani portandoli in numerose scuole elementari, producendo risultati molto soddisfacenti nei pazienti.
Dopo quest'interessante intervista, che è stata più una piacevole chiacchierata, il dottor Tamino mi ha risolto molti dubbi sull'argomento e lo ringrazio ancora per la collaborazione.
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